giovedì 23 maggio 2013

Il mio finale (a.s. 2012/13)

E ci siamo. Con due settimane di anticipo, oggi mi sono congedato dai miei ragazzi, perché le ore retribuite dal comune sono terminate. Vorrei innanzitutto ringraziare i miei lettori per l'inaspettato sostegno che il blog ha avuto (soprattutto su Facebook e sul mio altro posto di lavoro) generando infinite discussioni e qualche grassa risata!
In attesa della riconferma del mio ruolo a settembre (e quindi di qualche nuovo episodio) vi regalo i 'finali di stagione' dei personaggi più ricorrenti.

Sidisí mi ha congedato dicendomi che se quest'estate suo fratello lo porterà al concerto di 'enimem' mi penserà. Tra una rima in sardo e l'altra, ha anche imparato a pronunciare 'bad meets evil', anche se non sono sicuro che si ricordi cosa vuol dire.
Il fan dei videogiochi, quello del tema su Kirby, mi ha fatto dono di una puntigliosa lista di filmati youtube, della durata media di 2 ore ciascuno, contenenti guide e consigli tecnici su videogiochi che non possiedo. Ha anche segnato i minuti precisi dei momenti a suo dire più esilaranti.
Ritchie Rich si è fatto scrivere in testa dal suo parrucchiere una contrazione del suo cognome, che per "caso" è anche una parolaccia. Si è dovuto rapare quasi a zero.
Babi è stata posseduta da un demone berserker della distruzione. O per lo meno, questa è la spiegazione più plausibile del suo comportamento degli ultimi giorni: ha tagliuzzato in minuscoli pezzi la sciarpa dell'Inter di una sua compagna, fracassato cerchietti e uni posca, e infine sciacquonato varie scarpe da ginnastica nello spogliatoio femminile. Scherzoni da spaccarsi dal ridere, proprio.
Invece il mio gruppo di seconda ha prodotto con me una piccola animazione che potrebbe essere lo slancio necessario per far rinascere il sito della scuola.
Zelig... Beh, per lui potrei sbagliarmi, ma purtroppo sento aria di bocciatura. Immagino che non tutti ricevano un lieto fine.
Quanto ai filippini radioattivi, con la primavera si sono innamorati delle ragazze di terza, e passano il tempo a disegnare e ascoltare musiche smielate nell'attesa di ricevere la loro inevitabile prima delusione amorosa. Ma a quell'età si sa com'è: tempo due mesi e non si ricorderanno manco i nomi delle loro amate.

La sorpresa più grande però è arrivata quando la temibile Autorità ha consegnato in cooperativa il mio foglio di valutazione. Pieni voti, massimi risultati in tutti i criteri richiesti, e una nota scarabocchiata che dice "prenotato per il prossimo anno".
Immagino che a volte il lieto fine arriva quando meno te l'aspetti.

Ci si rivede a settembre! La campanella è suonata, school's over!!

lunedì 6 maggio 2013

Il disappunto del petomane

Ultimamente in classe s'è diffusa una nuova mania: ritoccare a penna le figure del libro è la norma, ma la novità consiste nel modificarle tutte con un tema comune: le scorregge. Nessuna illustrazione è immune ai fumettini "PROT" all'altezza del basso ventre: non solo i fastidiosi ragazzi dei dialoghi di inglese; ma anche Ulisse, Polifemo e persino le insospettabili balene sul libro di scienze non scampano all'epidemia di flatulenza grafica. E non so a voi, ma a me l'idea di una scorreggia di balena un po' terrorizza e un po' affascina, perché ti fa riflettere che a Pinocchio tutto sommato è andata di lusso.
La cosa, ad ogni modo, rende molto difficili le spiegazioni in classe, con scene del tipo:

"Mi hermano _____ en cocina. Qual è il verbo corretto da inserire?"
"Prot."

"In questo brano Achille duella con il più forte dei troiani..."
"Ah, aspetta, lo so, fammi pensare..."
"Dai, l'abbiamo detto mille volte! Et... Etto...?"
"Prot."

"Il fiume più lungo d'Italia è il Prot."

Seguono risate incontenibili. Se la prima volta può anche scappare un sorriso, alla decima avresti voglia di tatuargliela in fronte, la parola PROT.
Ma il livello di assurdità maggiore si è raggiunto oggi: dopo un'ora di inglese trascorsa stile stadio, con tanto di cori, la prof decide di punire la classe costringendoli a fare l'intervallo seduti per una settimana.
Uno di loro, che effettivamente non ha fatto nulla, esplode:
"Ma prof, non è giusto, io non facevo niente, non si può finirci sempre in mezzo tutti per i soliti, ma dai, ma dai, ma..."
E in quel momento gli cade l'occhio sul libro, dove campeggia una foto ancora immacolata. La tentazione è troppo forte...
"Ma PROT!"

Scorregge. Nuovi modi per esprimere il disappunto e far valere le argomentazioni.

mercoledì 1 maggio 2013

L'ipotesi della russa bollente

Sai che accadrà. Lo sai da quando hai deciso di fare un'attività che coinvolge internet. Ma mentre sei lì, accalcato con un gruppetto di tredicenni attorno all'unico computer funzionante, ti sembra di vederlo comparire al rallentatore. Lui, l'inevitabile compagno di ogni internauta: il pop-up porno.
Per un attimo speri che la finestra non richiesta che sta apparendo sia solo "Come guadagnaVe 620 euVo in soli 12 minuti", finché non compare una bionda che si aggiusta il decolleté, e la scritta Russe bollenti aspettano TE!
Ora, la scuola di pensiero più diffusa tra gli insegnanti riguardo a "sesso e adolescenti" consiste nel fingere che il collegamento non esista perché nessuno faccia domande. Il che equivale più o meno a chiudere forte forte gli occhi nella speranza di diventare invisibili. Io credo sia meglio, quando serve, parlarne con tranquillità, facendo capire che tra adulti responsabili e consenzienti il sesso non è nulla di innaturale. Ovviamente però le russe bollenti hanno già mandato i ragazzi in berserk quanto basta perché la parola "tranquillità" non sia più contemplata.

"PROF DAI CI CLICCHIAMO?"
"No che non ci clicchiamo!"
"Dai ma perché?"
"Vediamo se ci arrivi. Dove siamo?"
"...a scuola..."
"E a scuola secondo te posso lasciarvi navigare su un sito porno?"
"...no... Però povere russe bollenti! Loro aspettano me!"
"Credi davvero che dietro questa foto ci sia una russa che parla con te? È un messaggio automatico, qualcuno deve aver scaricato un virus che lo fa comparire mentre navighi. E se ci clicchi, molto probabilmente scaricherai altri virus. Spesso li nascondono nei porno perché sanno che la gente li guarda."
"Dai, prof, per chi mi hai preso? Le so benissimo ste cose! È solo..."
"Solo?"
Un attimo di misurato silenzio, gli occhi luccicanti rivolti all'orizzonte. Poi, con tono solenne:
"Solo che poi mi chiedo... E se questa volta fosse vero?"

Molto carino vivere di speranza, ma questa domanda rende spaventosamente logici gli sviluppi politici italiani degli ultimi anni.
Promesse bollenti gabbano TE!