martedì 16 aprile 2013

Impiccagione surreale

Il gioco dell'impiccato è uno dei più classici tappabuchi scolastici: mancano cinque minuti alla campanella e i ragazzi hanno il grado di reattività di un bradipo? Impiccato! L'ora di supplenza si sta trasformando in una carneficina senza precedenti? Impiccato!

Ma vi assicuro, non esiste esperienza mistica pari a giocare all'impiccato con un ragazzo dislessico/disgrafico.
Tutto ha origine in coda a un'ora di labo gestita da me e dall'altra educatrice, che proprio per riempire quell'ultimo attimo morto propone uno sfidone, senza sapere che il ragazzino (caso affidato a me) ha qualche "lieve" difficoltà di scrittura. Prima che possa proporre un'alternativa, però, il bambino dei Sidisì è già alla lavagna, gioioso e scalpitante come Charlie nella fabbrica di Willy Wonka.

"Ok, allora, valgono solo parole italiane... E pensa bene a quello che scrivi!" Lo avviso.
"Va bene, prof!"

G _ _ _ _ _ Y

Già qualcosa non torna. Come diavolo fa una parola italiana a finire per Y? Segretamente spero che la soluzione non sia un plausibilissimo "GAAAAAY".
"Prof tranquillo che te la sai!"
Comincio a pensare a tutte le canzoni che mi ha chiesto negli ultimi giorni ma nulla corrisponde. Nel frattempo spariamo le lettere.
A? I? F...?
Dopo cinque minuti ci manca una gamba all'impiccagione e la situazione è questa:
G _ E _ _ A Y
"...T?"
"Avete perso, ma dai, la parola era Green Day!"
Certo, ovvio. Tipo che sono DUE parole NON italiane e in ogni caso si scrivono con due E quando c'era spazio solo per una?
"Va bene dai, cambiamo gioco...?"
"No dai, mi piace, voglio fare un altro giro, ho già la parola! È pure italiana sicuro stavolta!" E comincia a scrivere.

G _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ O

Oh cacchio.
"Mi sembra un po' lunga come parola..."
"Niente scuse, dai con le lettere!"
Finiamo il giro vocali e la parola diventa:
G I _ _ _ _ _ A _ _ _ _ O
A questo punto è evidente che qualcosa non torna, perché le vocali sono talmente poche da non poter formare nemmeno una parola inglese. O il ragazzo ha la passione delle antiche lingue vichinghe o sta sbagliando da qualche parte.
"Ehm... Sei proprio sicuro che nessuna di quelle vocali si ripeta? O che non ci sia una O, per esempio?"
"Non vedi che la O c'è già alla fine? Eh ma prof!" E con aria di malcelata sufficienza disegna un'altra linea al nostro patibolo. Cretino io.
Dopo la nostra ovvia sconfitta (riusciamo solo ad azzeccare una singola C verso metà parola) salta fuori che la parola era "GIOCARE A CALCIO". Tipica parola unica composta da 13 lettere non ripetute.
Quando riempie gli spazi e si accorge che non ci sta manco volendo, ovviamente si arrabbia con noi, perché non sappiamo perdere e abbiamo fatto apposta a farlo sbagliare per andare noi alla lavagna. Infidi sabotatori.

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